Glossario

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PROTOLOGOI

 
(Eso.) - Il Protologos è l'Uomo Archetipo, l'insieme delle sette o dieci emanazioni dell'Androgino (Prajapati, Sephiroti, ecc.). È Adamo Kadmon, Ormadz, Brahma, ecc. Protologoi sono le prime sette Forze creative primordiali quando sono antropomorfizzate negli Arcangeli o nei Logoi.

RA'HMIN

 
(Eb.) - Un altro nome di Seth, uno dei figli di Adamo. Secondo la Kabbalah , infatti, le "anime scintille" contenute in Adamo Kadmon entrarono in tre sorgenti, a capo delle quali erano i suoi tre figli. Così, mentre l'"Anima scintilla" (o Ego) chiamata Chesed entrò in Abele, Geboorah entrò in Quai-yin (Caino) e Ràhmin entrò in Seth; e questi tre figli furono divisi in sette specie umane, chiamate "le radici principali della razza umana".

MANU

 
(San.) - Il grande legislatore Indiano. Il nome deriva dalla radice sanscrita man, "pensare" - l'umanità in realtà, ma sta per Swayambhuva, il primo dei Manu, che cominciarono con Swayambhu, l'"auto-esistente", quindi il Logos ed il progenitore dell'umanità. Il Grande Reggente dei Guardiani di un sistema planetario. Nei miti Brahmanici è l'equivalente di Adamo biblico. È il prototipo della razza umana "pensante", uno dei 14 creatori secondari e progenitori degli uomini. Nella mitologia indù è il Demiurgo, un Essere Divino, progenitore degli uomini, ed anche il primo grande Legislatore. A lui è attribuita la suddivisione degli uomini in caste. Il così detto codice di leggi che porta il suo nome (Le Ordinanze di Manu) è l'opera più autorevole e prestigiosa fra i testi che trattano del dharma, ossia dei diritti e dei doveri dell'uomo, in tutte le branche della sua attività. L'epoca di composizione del testo , che conserva brani molto antichi, è a cavallo dell'inizio dell'era volgare: II secolo a.C., II secolo d.C. Esso godeva larga fama già nel IV secolo d.C. e fu successivamente e ripetutamente commentato. Più che di un codice vero e proprio, si tratta di una raccolta di principi generali cui deve ispirarsi la società e sostiene chiaramente i privilegi della casta brahmanica, alla quale è riservata l'interpretazione autentica della tradizione. Sono in tutto 12 libri in versi, ciascuno dei quali tratta un particolare argomento. Per quanto concerne il collegamento fra i Manu e l'umanità, all'inizio di ognuna delle sette Ronde, od Onde di vita, di una Manifestazione, per ognuna delle sette Razze radice e per ognuna delle sette Sottorazze, vi è un Manu di quella umanità, che ne è il Progenitore. Considerando che noi viviamo nella Quarta Ronda, Quinta Razza radice, Quinta Sottorazza (4x7=28+5=33), dobbiamo considerarci sotto il 33^ Manu, numero che, per alcuni casualmente, rappresenta l'età di Gesù al momento della crocifissione. Ogni Razza ed ogni Sottorazza ha un Manu Radice che apre la sua umanità come Progenitore, ed un Manu Seme che chiude il periodo, raccoglie il karma e lo riporta alla sottorazza successiva. Manu procede da Mahat, come il pensiero procede dalla mente. I Purana raccontano che la stirpe dei Manu è stata generata da Vaivasvata Manu, figlio di Surya, il Sole, il Salvatore della nostra razza. Manvantara è equivalente a Manu-antara e significa periodo di tempo fa due Manu. Un giorno di Brahma comprende sette Ronde, ogni Ronda ha sette Razze, ogni Razza sette Sottorazze, pertanto ogni Ronda ha 49 Manu ed un Giorno di Brahma 343 Manu. Ma 343 è un numero dai mille significati. 3+4+3 sono i Regni della Natura, 343 è la durata di un anno lunare (8 mesi di 28 giorni + 4 mesi di 29), e 343 è il raggio reale del sistema indù di quadratura del cerchio. Poiché il cerchio è il simbolo primo della manifestazione ed il quadrato il simbolo della caduta nella materia, esiste un rapporto fra l'astronomia e l'umanità ? Nei Vishnu Purana si dice che il regno di un Manu dura 71 periodi di 4 età; ciò corrisponde ad un Mahayuga, ovvero 4.320.000 anni solari. La suddivisione settenaria dei Manu e delle umanità (che poi sono la stessa cosa, risponde all'unità fondamentale dei grandi periodi che è la settimana (Sette Manu) composta di sette giorni. I sette Rishi ed i 14 Manu dei sette Manvantara, usciti dalla mente di Brahma, sono i Figli nati dalla Mente, quelli con cui ha inizio l'umanità divisa in Razze, l'uomo Celeste, il Logos, ecc. L'Uomo Celeste è Adamo Kadmon, la sintesi dei Sephiroti, come Manu Svayambhuva è la sintesi dei Prajapati. Nell'allegoria Vaivasvata Manu, il nostro Progenitore, è un Uomo Deva che salva nell'Arca (il principio femminile) i germi dell'umanità ed anche i sette Rishi che qui stanno come simboli dei sette principi umani. Nel Rig Veda, Manu è considerato come colui che istituì ed insegnò il sacrificio ed ogni altra cerimonia religiosa, Questo nome, poi, è stato applicato ai progenitori e sovrani della Terra, che la governano per un lungo periodo. Il primo Manu è Svayambhuva, l'Autoesistente, l'Autogenerato, Creatore secondario dopo Brahma. Sembrerebbe che a questo Manu sia attribuito il famoso codice di leggi

HAMSA

 
(San.) - O Hansa. Secondo gli Orientalisti, "cigno" o "oca"; in Occultismo, è un uccello mistico simile al Pellicano dei Rosacroce. È il mistico nome sacro che, quando è preceduto da KALA (tempo infinito), cioè Kalahansa, è un nome di Parabrahman e significa "l'Uccello fuori dal tempo e dallo spazio". Perciò Brahma (maschile) è chiamato Hansa Vahana, il "Veicolo di Hansa" (l'UCCELLO). Troviamo la stessa idea nello Zohar, dove è detto che Ain Suph (l'eterno ed infinito), per gli scopi della manifestazione, scende nell'universo usando Adamo Kadmon (l'Umanità) come un cocchio, o veicolo. È anche il nome del fondatore della setta mistica dei Druzi del Monte Lebanon. (Vedi "Druzi").

ISIDE

 
(Eg.) - In Egiziano è Issa, la dea Vergine-Madre; la natura personificata. L'Egiziana o Copta Uasi è il riflesso femminile di Uasar, o Osiride. È la "donna vestita di sole" della terra di Chemi. Iside Latona è la Iside Romana. La leggenda racconta che Io, perseguitata da Giunone, fuggì in Egitto ed assunse il nome di Iside. Qui fu raggiunta da Giove che le rese la forma di donna e la rese madre di Epafo, che divenne re d'Egitto e fondò la città di Menfi. In principio pare fosse la dea delle popolazioni che abitavano la parte paludosa del Delta. La tradizione racconta che sposò Osiride, ma generò il figlio Oro solo per virtù propria. Salì al trono quando Osiride divenne re di Egitto e, si racconta che fu lei ad inventare la medicina, ad inventare il matrimonio, ad insegnare la macina del grano e la preparazione del pane. Quando Osiride partì alla conquista dell'India, fu lei a gestire il regno; e quando Tifone uccise Osiride, si tagliò i capelli, stracciò le vesti, e partì alla ricerca del marito. Con il figlio Oro combattè Tifone e lo sconfisse, dopo di che andò a riprendere Osiride dall'oltretomba. Per la sua virtù di madre fu rappresentata come donna con la testa di vacca; con due cornetti di bue, fu assimilata alla Luna, con chiaro accostamento a IO. Altri la rappresentarono con molte mammelle, come simbolo della Natura, soggetta al Sole (Osiri). Era anche protettrice della navigazione e delle inondazioni del Nilo (il sistro nella mano destra). Famoso il sogno di Iside, fatto da Apuleio, nel quale essa viene identificata con la Luna. È importante rilevare che nell'antichità gli Dei più celebrati erano maschio-femmina. Ciò vale per Iside, talvolta scambiata con Osiride, assimilata a Latona come dea della terra. A lei era consacrato l'uovo, motivo per cui i suoi sacerdoti non ne mangiavano, ed anche il gatto, quale simbolo lunare. Come dea lunare è simile a Neftis, o Neith, Proserpina, Melitta, Cibele, Astarte, Venere, Ecate. Essa è figlia e madre di Osiride, ed anche moglie, come Vach è figlia e madre del Logos, Moot è moglie e madre di Ammon, Sephira è moglie e madre di Adamo Kadmon, ecc. Venere, Soma e Sin, come Iside e Diana, sono dee lunari, chiamate anche Madri della Terra. Iside, quale dea della vita e della guarigione, ha il Thermutis, una corona fatta con un'aspide. Gli Egiziani adoravano Iside-Osiride come Dei, ma li consideravano principi in forma umana. Iside, con Osiride e Thoth forma la più antica trinità dell'Egitto. Come Hathor ed altre dee madri, è chiamata Vergine, Regina del Cielo, ed a lei erano attribuiti il Tau ed il Cerchio del mondo. Successivamente assimilata a varie divinità greche, il suo culto si sparse per il Mediterraneo; tracce di questo culto si trovano in Italia, Germania, Gallia, Britannia. Notevole importanza hanno i suoi riti misterici, che raggiunsero il massimo sviluppo in epoca ellenistica e romanica. Nelle Gallie, Iside fu considerata la protettrice di Lutezia, la città poi diventata Parigi, e si vuole che quest'ultimo nome abbia il significato di "città vicina ad Iside". Il collegio dei sacerdoti che officiavano il suo culto sarebbe stato ad Issy, un villaggio nelle vicinanze di Parigi, che da lei avrebbe preso il nome. Per vari secoli, in un angolo di S.Germano, sarebbe stata tollerata una statua della dea, finchè un certo cardinal Brisonnet l'avrebbe fatta ridurre in pezzi perchè molte devote, scambiandola per una santa, le facevano ardere davanti candele benedette.

GENESI

 
- L'intero libro della Genesi fino alla morte di Giuseppe, risulta una versione appena modificata della Cosmogonia dei Caldei, come oggi ripetutamente provato dalle tavolette Assire. I primi tre capitoli sono trascritti dalle narrazioni allegoriche degli inizi, comuni a tutte le nazioni. I capitoli 4 e 5 sono un nuovo adattamento dello stesso racconto nel segreto Libro dei Numeri; il capitolo 6 è un trattato astronomico dell'anno solare e dei sette creatori cosmici, tratto dall'originale Egizio del Pimandro e delle visioni simboliche di una serie di Enoichioi (Veggenti), da cui deriva anche il Libro di Enoch. L'inizio dello Esodo, e la storia di Mosè, è quella del Sargon Babilonese che avendo prosperato nel 3750 a.C. (come ci racconta perfino quella autorità mal disposta che è il Dott. Sayce), precedette di quasi 2300 anni il legislatore Ebraico. (Vedi Dottrina Segreta, Vol. II, pag, 691 e seg.). Tuttavia, la Genesi è innegabilmente una opera esoterica. Non ha plagiato nè ha sfigurato i simboli universali e gli insegnamenti sulle cui linee è stata scritta, ma ha semplicemente adattato al proprio spirito nazionale le verità eterne, rivestendole con astute allegorie, comprensibili solo ai suoi Cabalisti ed Iniziati. Gli Gnostici hanno fatto lo stesso, ed ogni setta lo fa secondo la propria linea, così come fecero migliaia di anni fa l'India, l'Egitto, la Caldea e la Grecia, che rivestirono col proprio abbigliamento nazionale le stesse verità incomunicabili. La chiave e la soluzione di tutti i racconti del genere si possono trovare solo negli insegnamenti esoterici. Si tratta di un libro esoterico, scritto a più mani, pieno di ripetizioni, contraddizioni, idee antiscientifiche. Il secondo capitolo (Jehovista) è la ripetizione del primo (Elohista), e vi si tratta l'ordine in cui apparvero le cose create : dapprima il Fuoco (la Luce), poi l'Aria, l'Acqua, ed infine la Terra e l'Uomo. I misteri sui quali questo libro venne compilato provengono certamente dall'Egitto; la sua somiglianza con i frammenti caldei di cosmogonia e con le iscrizioni cuneiformi, è stupefacente. Adamo Kadmon non è un uomo fisico, ma la legione degli Elohim; gli animali non sono ciò che oggi si intende con questa parola, bensì i segni zodiacali ed altri corpi celesti. Molto probabilmente è una reminiscenza di quanto gli Ebrei udirono ed impararono durante la lunga cattività in Babilonia. Il contenuto della Genesi può essere diviso in tre parti : 1)

PRAJAPATI (San.)

 
Letteralmente i "Signori della Progenie" ovvero I Progenitori, attributo che si applica a Brahma come signora della Creazione. Essi sono i datori di vita a tutto ciò che è su questa Terra; i sette e poi dieci e corrispondono ai sette ed ai dieci Sefiroti Cabalistici, ai Mazdeani Amshaspend, agli Elohim dell'ebraismo, ai Sette Spiriti della Presenza dei Cabalisti, ai Figli del Fuoco, ai Sette Arcangeli Cristiani, ai Figli di Ildabaoth degli Gnostici, ecc. Brahma, il creatore, è chiamato Prajapati, come sintesi dei Signori dell'Esistenza. Questo Dio progenitore del Brahmanesimo, considerato il padre degli Dei, dei Demoni e dell'Umanità, oltre che manifestazione dell'Unità e dell'Infinito, divenne poi la personificazione del sacerdozio. Nei Veda è il Signore (pati) delle Creature (praja), e simboleggia il potere creatore e rivelatore, insito in ogni elemento della realtà; è uno dei dieci creatori secondari, a loro volta creati da Brahma. È un epiteto di Vishvakarman, l'architetto degli Dei. Nelle Upanishad, le sue funzioni riflettono concezioni metafisico-teologali, più che strettamente mistico-religiose. Egli trascende la funzione luminosa dei Deva, come quella magica degli Asura, essendo il padre di entrambi. Egli "cova" i mondi, dai quali nascono i tre Veda, "cova" i tre Veda dai quali nascono bhur-bhuva-svar; da questa giaculatoria, con lo stesso processo, nasce il pranava OM. Prajapati esprime in generale il potere germinante del cosmo il suo provvido disegno e la totalità del creato; esso è anche l'anno solare diviso in sedici parti, ecc. I Prajapati sono Esseri divini, finiti, Vite manifestate che compiono la rivelazione, e diventano Dei per gli uomini. Secondo i Veda, infatti, la Creazione non è opera di Brahma, ma dei Prajapati, o Rishi, che sono i Signori dell'Essere. Questi corrispondono ai Sephiroti dell'Albero della Vita e, come tali, sono dieci; ma diventano sette quando la Trimurti, corrispondente alla Triade superiore cabalista, si separa dal resto. In quel momento i Prajapati, o Rishi, diventano i Costruttori, o Creatori, come avviene per i Sephiroti che, a loro volta, diventano Creatori, Patriarchi, ecc. Il fenomeno ha inizio con Brahma che emerge dall'Uovo del Mondo, al termine dell'incubazione divina, uovo che era stato fecondato dall'Autoesistente, Narayana, o Svayambhuva. A questo punto l'Androgino si sdoppia (Brahma-Viraj e Aditi-Vach), emanando i Prajapati; tutti insieme, poi, formano l'Uomo Archetipo, il Protologos. Successivamente, nel loro aspetto secondario, i Prajapati diventano i Poteri Cosmici ed i corpi astronomici e siderali. Riassumendo, quindi, la cosmogonia ha inizio nel modo seguente: HIRANYAGARBHA -------> Uovo d'Oro, Circolo nel Cielo PARABRAHMAN -------> L'area esterna al Cerchio LOGOS -------> Brahma, il Punto nel Cerchio PRAJAPATI -------> Creatori, Costruttori GERARCHIE Varie -------> Funzioni successive discendenti Parabrahman, essendo esterno al cerchio della manifestazione, è inaccessibile. Attraverso Mulaprakriti (la superficie interna al cerchio), esso lancia il Raggio di Luce, il Logos, che diventa il Progenitore del futuro universo, nel quale si espande. Dapprima esso si divide in due : Brahma-Viraj (il maschio, Adamo) e Brahma-Vach (la femmina, Eva). Si forma la Triade superiore (Agni, Vayu e Surya), dalla quale discende immediatamente il Settenario inferiore. Esotericamente, Brahma manifestato come Prajapati, ha dodici corpi o attributi: 1) Fuoco 2) Sole 3) Luna 4) Esseri viventi 5) Vayan 6) Shiva (morte) 7) Terra 8) Cielo 9) Agni 10) Aditya 11) Mente 12) Grande Cielo infinito La base del modello creativo, in tutte le cosmogonie, è il 10, che si può scomporre in 3+7, ed il sette a sua volta in 6+1, dove l'1 è la sintesi del 6. La sequenza è quella di Pitagora, 1+2+3+4, ovvero la Tetractis. E non si deve dimenticare che 7 è 3+4, ovvero la forma primordiale della Croce (il cubo dispiegato). I Prajapati sono anche Anupadaka, cioè "senza genitori", dal momento che sono nati dalla mente di Brahma; exotericamente essi sono conosciuti sotto diversi nomi: Marichi, Atri, Angiras, Pulastya, Pulaha, Kratu, Vasishta (o Daksha). Brahma è la sintesi dei Prajapati, come Adamo Kadmon è la sintesi dei Sephiroti; ma anche i Titani, i Cabiri, ed altri Esseri simili, sono considerati i grandi antenati della razza umana; anch'essi sono sette, come i Manu, i Noachidi e quanti altri furono creati con lo scopo di fornire la terra di abitanti. Sette erano anche gli Incas (progenitori), gli Aleti, le immagini di Yao, i Raggi del Battello Solare. Quanti volessero seguire il dettaglio del racconto della creazione fatto da H.P.B. leggano, nell'edizione italiana, il volume VI, pag. 218, nota 40 ed il volume V, pag. 18, nota 20. Nelle loro forme inferiori, i Prajapati non sono Dei o Esseri soprannaturali, ma Spiriti progrediti di un altro pianeta inferiore, rinati su questo pianeta, dando origine alla presente Ronda dell'attuale Umanità. Si tenga presente che nella catena settenaria si ripresentano Nomi ed Entità che non sono sempre gli stessi, ma Gerarchie inferiori man mani che si discende sullo Arco Oscuro, quello di sinistra. Ci sono sette Rishi in ogni Razza Madre e quattordici Manu in ogni Ronda: se a tutti diamo il nome di Prajapati, quali discendenti dai primi Progenitori, ne scaturisce la confusione che ha disorientato tanti orientalisti. Brahma Prajapati è il Tetragrammaton, il Quaternario manifestato, il Microprosopo cabalistico, che diventa quadruplo per assumere quattro forme e dar luogo a quattro tipi di creature superne. Ma dal corpo di Brahma scaturiscono poi infinite creature, come del resto dal corpo del Microprosopo cabalistico.
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